Al dolore, si associano disturbi sensitivi, edema, sudorazione e caldo e freddo a seconda dei casi.
La CRPS può essere di tipo 1 e di tipo 2 a seconda che sia assente o meno una lesione a carico di un tronco o di un ramo nervoso.
Un quadro estremamente complesso per il quale si arriva alla formulazione di una diagnosi precisa con l’ausilio dei Criteri di Budapest.
Ma cosa accade nel paziente colpito da CRPS? Dopo un trauma, nella sede della lesione insorge un processo infiammatorio finalizzato alla riparazione dei tessuti. Talvolta, il processo infiammatorio non interessa solo i tessuti molli o traumatizzati, ma arriva a colpire osso, strutture tendinee e muscolari e annessi come le ghiandole sudoripare e l’innervazione stessa.
Ma cosa riferisce allora chi soffre di CRPS? Dolore invalidante a un’estremità quale sintomo sproporzionato rispetto al trauma, allodinia e iperalgesia in un territorio non dermatomerico, alterazioni vasomotorie e sudomotorie e altro ancora.
Ma perché insorge la CRPS? C’è una componente genetica con accumulo nei tessuti, coinvolti nella CRPS, di mediatori dell’infiammazione. Dunque, alcune persone sono predisposte a sviluppare a reazioni infiammatorie esagerate rispetto allo scopo iniziale del processo flogistico. E poi esiste una componente emotiva.
Questo e molto altro nell’episodio numero 3 di SssaC’ Spicciole Speculazioni sulle Sindromi Algologiche Croniche, il podcast firmato Gianluca Conversa. In quest’episodio il Dottor Conversa, specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore, parla della Complex Regional Pain Syndrome insieme alla Dottoressa Laura Demartini, specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore presso ICS Maugeri di Pavia.