I criteri diagnostici sono piuttosto labili e le relativamente numerose linee guida diagnostico-terapeutiche non sono omogenee. Questo problema diagnostico influenza non solo l’approccio al singolo paziente, ma anche la confrontabilità tra vari studi clinici e la possibilità che questi possano essere omogeneizzati per revisioni sistematiche.
A conferma di tutto questo, vari autori di diverse nazioni, nel contesto dell’International Association for the Study of Pain, hanno riconsiderato 731 pubblicazioni sul tema.
Su questa base, hanno poi redatto e pubblicato su Pain 2016 una Comprensive Review: “Neuropathic pain: an updated grading system for research and clinical practice”.
In questa revisione, vengono ridefinite alcune modalità di approccio alla diagnosi di dolore neuropatico che possono condurre a definire diversi livelli diagnostici:
- dolore neuropatico “possibile”
- dolore neuropatico “probabile”
- dolore neuropatico “confermato”
Questa tipologia di approccio richiama le modalità classiche dell’approcccio medico alla diagnostica con le caratteristiche fasi rappresentate da: Anamnesi, Esame obiettivo ed Indagini laboratoristico-strumentali mirate e confirmatorie.
E proprio di indagini neurofisiologiche per la diagnosi di dolore neuropatico parla la nuova puntata di SSSaC’, Spicciole Speculazioni sulle Sindromi Algologiche Croniche
Nell’episodio numero 10, il Dottor Gianluca Conversa, specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore, torna a intervistare il Prof. Michelangelo Buonocore, Primario di Neurofisiologia IRCCS Maugeri Pavia e membro del Comitato Scientifico di Nevra.
Tra i temi trattati, le scale di valutazione del dolore neuropatico, l’elettromiografia, i potenziali evocati e molto altro ancora