Il dolore neuropatico e la misura del danno biologico

La valutazione del danno biologico si fonda tradizionalmente su parametri medico-legali che hanno come riferimento lesioni organiche obiettivabili. Tuttavia, il dolore neuropatico mette in crisi questo modello: non si presenta come mero sintomo di una lesione, ma come condizione clinica autonoma, spesso resistente ai trattamenti e capace di incidere stabilmente sulla qualità della vita.

Il problema è evidente: come tradurre giuridicamente una sofferenza soggettiva, non sempre correlata a un danno anatomico visibile, in un punteggio tabellare?
Le scale del dolore (VAS, NRS, DN4) offrono strumenti di rilevazione clinica, ma non bastano, se non vengono integrate in un quadro valutativo che tenga conto della persistenza, della refrattarietà terapeutica e dell’impatto funzionale.

In sede risarcitoria, questo significa superare l’idea che solo ciò che è misurabile con esami strumentali meriti riconoscimento. Il dolore neuropatico impone un cambio di paradigma: dal dato oggettivo al fatto giuridicamente rilevante della percezione dolorosa, che diventa elemento qualificante del danno biologico.

Non si tratta di ampliare arbitrariamente le voci risarcitorie, ma di rendere coerente la liquidazione con l’evoluzione scientifica e con il principio di integrale ristoro. Perché il dolore cronico non è un’ombra soggettiva, ma una realtà che, se ignorata, rischia di tradursi in una ingiustizia strutturale.

Per restare aggiornato, segui Nevra sui social.

Indice contenuti

Sei una vittima o un familiare di una vittima della strada che soffre di dolore neuropatico?

Contatta la nostra associazione

Convegno Nevra Il dolore invisibile presso Società Umanitaria Milano

Resta in contatto con Nevra

Iscriviti alla newsletter di Nevra.
Questo è il primo passo che puoi fare per restare aggiornato sulle attività dell’associazione e aiutarci a diffondere la conoscenza e la consapevolezza sul dolore neuropatico e sull’importanza di ottenerne anche il riconoscimento medico-legale.