L’incontro si è concluso con risultati oltre le aspettative, distinguendosi per la profondità scientifica dei contenuti e per la capacità di affrontare il tema del dolore neuropatico post-traumatico in una prospettiva realmente multidisciplinare.
I relatori hanno analizzato con rigore la necessità di riconoscere questo dolore come patologia autonoma, con pari dignità clinica e giuridica, superando l’approccio che lo considera soltanto una conseguenza secondaria della lesione.
Particolare attenzione è stata dedicata alla lesione del sistema somatosensoriale come vera e propria lesione d’organo: non un danno limitato a un arto o a una sede anatomica identificabile, ma una disfunzione dell’intero sistema, con implicazioni diagnostiche, terapeutiche e valutative che richiedono un’evoluzione dei criteri attualmente adottati.
Il dibattito con il pubblico è stato vivace e partecipato. Molti professionisti hanno espresso apprezzamento per la concretezza degli interventi e per l’approccio innovativo, riconoscendo all’incontro un valore fortemente pionieristico.
Tra i temi emersi, ha suscitato grande interesse la prospettiva di un percorso condiviso — clinico, medico-legale e interdisciplinare — finalizzato a valorizzare la specificità del dolore neuropatico e a promuovere maggiore uniformità nella sua valutazione.
Alla luce di quanto emerso, crediamo che il momento sia maturo per aprire una riflessione più ampia, anche a livello mediatico, su un bisogno ancora poco rappresentato: garantire ai pazienti con dolore neuropatico post-traumatico una presa in carico più corretta e tutele più adeguate, con benefici per l’intera rete sanitaria, assistenziale e istituzionale.
