Ma chi consola coloro che piangono senza lacrime?
Chi ascolta il dolore di chi non può gridare, di chi non ha segni visibili di sofferenza, ma vive ogni giorno in una croce silenziosa?
Il dolore neuropatico è una prova invisibile, una lunga agonia che non porta redenzione, che non trova conforto nelle parole di chi dice “passerà”.
Perché non passa.
E nel mondo c’è ancora troppo silenzio su chi ne soffre.
Non chiediamo compassione.
Non chiediamo miracoli.
Chiediamo ascolto. Chiediamo che questo dolore sia riconosciuto come reale, come umano, come degno di attenzione.
Perché la sofferenza negata è la vera ingiustizia.
Perché chi soffre in silenzio non deve essere lasciato solo.
Perché la dignità di una persona non dovrebbe essere misurata dalla visibilità della sua ferita.
E allora, in un mondo che guarda solo ciò che vede, chi avrà il coraggio di farsi prossimo anche a chi è invisibile?