Ogni sofferenza che non viene raccontata diventa un vuoto nella storia dell’umanità.
Il dolore neuropatico è uno di quei vuoti.
Non ha un volto riconoscibile. Non ha ferite evidenti.
Ma consuma, isola, erode l’identità.
Ti chiede di sopravvivere in un mondo che non lo vede.
Viviamo in una società che accetta il dolore solo se è eroico o risolvibile.
Ma cosa ne facciamo di quello cronico, persistente, senza redenzione?
Lo ignoriamo. Lo silenziamo.
Eppure, il dolore ha una voce. Anche quando non grida.
Una voce che chiede di essere raccontata.
Perché il vero oblio non è la morte, ma l’indifferenza.
Quante storie sono state cancellate solo perché non rispettavano le regole della sofferenza accettabile?
Quanti vissuti non trovano ascolto perché non sanno più nemmeno come raccontarsi?
Nevra nasce per dare parola a chi è stato condannato al silenzio.
Perché non c’è cura senza riconoscimento.
Se anche tu soffri di dolore neuropatico, scrivici e raccontaci la tua storia.