Legge 38/2010: serve volontà politica, ma soprattutto competenza

La Legge 38/2010 è un punto di riferimento nella tutela dei diritti dei pazienti con dolore cronico, ma la sua applicazione è rimasta ferma, impantanata tra ritardi, burocrazia e frammentazione delle competenze.

Troppo spesso la gestione del problema viene affidata a chi non ha una visione d’insieme, a chi non comprende la reale portata del dolore neuropatico cronico e a chi si limita ad amministrare senza costruire soluzioni concrete. Così, si moltiplicano tavoli tecnici senza decisioni, riunioni senza strategie e dichiarazioni senza alcun seguito.

Ma un sistema inefficiente ha conseguenze reali:

  • Migliaia di pazienti abbandonati senza un percorso di cura
  • Costi sanitari e previdenziali in aumento, con un impatto diretto sulle casse pubbliche
  • Un’inevitabile disparità tra regioni, dove chi vive in un’area meno organizzata è costretto a spostarsi o a rinunciare alle cure

Il problema non è la mancanza di risorse, ma di un coordinamento serio e competente che sappia applicare ciò che la legge già prevede. Se la politica vuole davvero dare risposte ai cittadini, deve iniziare a chiedersi chi sta decidendo e con quali risultati.

Nevra continua a lavorare perché la Legge 38/2010 non resti solo un titolo di convegno, ma diventi finalmente operativa, con persone all’altezza della sfida.

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