Il dolore cronico neuropatico post-traumatico non può restare confinato a un incremento percentuale nelle tabelle di danno biologico.
Perché venga riconosciuto serve una certificazione chiara, un vero e proprio “bollino blu” clinico, che attesti:
- il nesso con la lesione traumatica
- la refrattarietà ai trattamenti
- lo stato di invalidità permanente
Ma chi può rilasciare questo “bollino blu”?
Non un singolo medico, ma i centri di terapia del dolore accreditati, dotati di pieno riconoscimento istituzionale e di un protocollo diagnostico condiviso.
La sfida, quindi, è duplice:
- garantire ai pazienti una certificazione clinica solida e uniforme
- ottenere dalle istituzioni, a partire da Regione Lombardia, il riconoscimento della qualità diagnostica dei centri di terapia del dolore
Solo così il dolore neuropatico potrà smettere di essere un’ombra nelle perizie e diventare un dato clinico e giuridico oggettivato, certificato, tutelato.
Nevra lavora per questo: trasformare l’esperienza invisibile del dolore in un diritto visibile, fondato sulla scienza e riconosciuto dal diritto.
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